La sera del 29/02/2020, Rudi Dolezal ha inaugurato quella che ha promesso essere una serie di dirette sul suo profilo IG per interagire con i suoi followers e rispondere alle più svariate domande. Incuriosita, ho voluto seguirla e qui cercherò di riportare quanto emerso per chi non ha potuto essere presente.

Nonostante abbia lavorato con i più grandi nomi della musica internazionale come Michael Jackson, Whitney Houston, Rolling Stones, Scorpions, Status Quo, Dionne Warwick solo per citarne alcuni, per i fans dei Queen, Rudi Dolezal rimarrà nella storia come colui che, insieme all'ex socio Hannes Rossacher (conosciuti come DO.RO. o Torpedo Twins), ha immortalato molti dei video della band che qui sotto ricordiamo:

One Vision (1985)
Friends Will Be Friends (1986)
Breakthru (1989)
The Invisible Man (1989)
Scandal (1989)
The Miracle (1989)
Innuendo (1991)
I'm Going Slightly Mad (1991)
Headlong (1991)
The Show Must Go On (1991)
These Are The Days of Our Lives (1991)
A Winter's Tale (1995)
Too Much Love Will Kill You (1995)
No One But You (Only The Good Die Young) (1997)

Doveroso ricordare anche i magnifici documentari come “The Magic Years” , “Champions Of The World” e “Freddie Mercury: The Untold Story”. Se ne riparlerà più avanti in questo resoconto.

Inutile dire che durante la diretta ha ricevuto centinaia di domande sui Queen e su Freddie Mercury, su come fosse lavorare con lui, del loro rapporto di amicizia oltre che professionale. 

Noi ci concentreremo solo su quelle che possano essere di nostro diretto interesse.

IL VIDEO DI I'M GOING SLIGHTLY MAD



La prima domanda che gli viene posta è quale fosse, a suo parere, il video più memorabile dei Queen e non ha incertezze nel rispondere “I'm Going Slightly Mad”. Il motivo è che lo ritiene un video sempre attuale, che regge il passare degli anni lasciando il segno a differenza di altri (non necessariamente dei Queen ma di altri artisti) che hanno fatto il loro tempo e riguardandoli oggi rimangono saldamente legati alla loro epoca.
Inoltre ricorda la chimica tra lui e Freddie nello svilupparne il concept e, senza falsa modestia, lo considera tutt'ora un “pezzo d'arte”.
Racconta che i bozzetti del video che aveva concepito erano originariamente molto diversi dal risultato nel video finale.
Pochi giorni prima di girare si trovava in Kenya per una vacanza con la sua ragazza quando Freddie lo chiamò al telefono e lui fu costretto a tornare indietro ancor prima di aver disfatto le valigie.
Una volta arrivato, Freddie gli disse che aveva un'idea completamente diversa e gli mostrò un libro con delle vecchie foto in bianco e nero di personaggi tipo Marlene Dietriche gli fece capire che direzione voleva dare al concept del video.
Il processo creativo portò a realizzare un prodotto di classe, motivo per cui lo reputa il migliore tra tutti.

COME NASCONO LE IDEE PER I VIDEOCLIP

Domanda più generica invece è quella relativa a come nascano le idee per i video musicali; risponde che dipende dalle situazioni e anche in questo caso porta ad esempio il lavoro svolto con i Queen affermando che di solito, chi aveva scritto la canzone aveva più voce in capitolo rispetto agli altri. Ma l'interesse di Freddie per le arti visive era tale che spesso e volentieri prendeva il sopravvento.
Altre volte invece i membri della band arrivavano con le idee chiare su ciò che volevano ottenere mentre in altre occasioni lasciavano carta bianca ai DO.RO. che gli sottoponevano 3 o 4 proposte tra cui scegliere e da sviluppare insieme.

IL LIBRO - MY FRIEND FREDDIE

Ricordiamo che Rudi sta ultimando la stesura di un libro che si intitolerà “My Friend Freddie”  e che sarà pubblicato appena possibile in lingua tedesca e inglese entro il 2020.
Ha già promesso che verrà pubblicato anche in altre lingue per arrivare al maggior numero di fan possibile. (italiano compreso naturalmente e non vediamo l'ora!)
Inoltre, in esclusiva per chi lo segue sui profili Facebook e IG sarà presto possibile effettuare un pre-ordine al di fuori dai canali di vendita ufficiali tipo Amazon; e ogni copia sarà autografata da lui.
Seguiranno dettagli nei prossimi giorni sulle modalità per accedere alla prevendita.

Gli viene chiesto che cosa lo abbia ispirato nello scriverlo; risponde che nel corso degli anni molte persone hanno scritto libri su Freddie nei quali era stato coinvolto per dare il suo contributo: “Posso dire che eravamo davvero buoni amici, soprattutto alla fine; presto molta attenzione ad usare questa parola. E soprattutto ciò che racconterò nel mio libro non è mai stato scritto. Non sarà una biografia, niente di cui abbiate già letto prima. Sostanzialmente sarà la mia storia dal primo giorno in cui ci siamo incontrati, ai molti progetti a cui abbiamo lavorato insieme, fino al triste giorno in cui Jim Beach mi chiamò per dirmi che Freddie se n'era andato. E tutto quello che c'è stato nel mezzo. Credo di doverlo a voi fan di Freddie e dei Queen perchè sono storie che sono piuttosto sicuro vi interesseranno. So che Freddie lo avrebbe apprezzato perchè era un uno che ti spronava a fare le cose senza remore. Lo realizzerò con molto rispetto perchè Freddie era, ed è ancora, mio amico. E non è sempre facile scrivere un libro su un amico che è già in paradiso.”

Per chi lo segue sui social sa che da qualche giorno si parla di un segreto che non può assolutamente rivelare riguardo un progetto che sta portando avanti in concerto con Peter Freestone con il quale si è anche incontrato giorni fa a Praga.
Dopo varie insistenze ed il benestare del giocondo e pingue Freestone, ha solo lasciato trapelare che riguarderà Freddie Mercury  e che sarà una cosa speciale mai fatta prima... Lasceremo ai posteri l'ardua sentenza.
Si dice molto emozionato circa questo progetto a quattro mani con Peter ma, proprio perchè non è uno scherzo, vuole mantenere ancora il riserbo promettendo che nei prossimi giorni ci regalerà qualche altro indizio che non mancheremo di riportarvi sul gruppo. Stay tuned...che fa più figo ;-)
Il motivo di tale riservatezza, spiega, risiede anche nel fatto che il progetto non è ancora finito e deciso e anche per altre ragioni che non può svelare.

Divagando sul tema prettamente musicale qualcun' altro chiede se Freddie sarebbe stato un bravo attore e Rudi risponde di sì, che in effetti era un attore sul palco:  Quando saliva sul palco diventava un'altra persona ; la persona che conquistava un' intero stadio quando ho filmato Wembley nel 1986 o a Knebworth, non era la stessa persona quando scendeva. Era davvero molto timido, molto intelligente e divertente, spiritoso, molto leale e gentile. Per quanto mi riguarda, era un genio per la musica che ha composto ed era il performer perfetto. Per me, ce ne sono pochi nella categoria di Freddie al suo livello e ho avuto il privilegio di lavorare con alcuni di loro, Mick Jagger, Whitney Houston ...che erano oltretutto fan di Freddie Mercury. Ho lavorato con Whitney ed era assolutamente affascinata dalla sua voce". 

TI MANCA FREDDIE

Ti manca Freddie? Gli viene chiesto

“Naturalmente sì, mi manca ogni giorno. Freddie per me era più di un'artista per cui giravo video. Era un mentore, ho avuto il privilegio di imparare molto da lui e su di lui...per me è ancora qui, non fisicamente ma le sue regole, le sue idee, li rapporto che avevamo era molto più che lavorativo; era un specie di 'fratello'. Era così veloce...se qualcuno dovesse descrivere la parola 'veloce' direbbe Freddie Mercury. 
Prima ancora di poter aprire bocca voleva passare velocemente alla scena successiva, con lui c'era quello che nel libro chiamo ping pong: da un lato ero la sua segretaria che prendeva appunti delle sue idee e dall'altro ero io a restituirgli altre idee su cui ci confrontavamo. Era molto affascinante lavorare così, c'era una bella sintonia e tutto questo mi manca. Mi mancano anche Keith Richards e Whitney Houston ma in modo completamente diverso. Freddie era unico così come il suo modo di lavorare e dei Queen. E' stato un privilegio essere scelto per occuparmi di molti dei loro progetti e di Freddie solista”

I VIDEO DIRETTI PER I QUEEN

Poi ricorda che ha girato circa 30 (0 40?) video per i Queen tra cui videoclip della band e progetti solisti, documentari come “The Magic Years”, “Queen Phenomenon”, “Champions Of The World” e  “Freddie Mercury: The Untold Story” che è stato candidato ai Grammy Awards.
Ha girato “Queen Rocks”, ha girato degli inserti per il Freddie Mercury Tribute Concert di cui è stato anche co-regista e coproduttore, e questi sono solo i più importanti progetti per realizzati con e per i Queen. Se gli venisse chiesto quale video dei Queen ama di più sarebbe come chiedergli a quale dei suoi figli vuole più bene; ammette che ci sono video che oggi non gli piacciono più ma non rivela quali sono, per ovvi motivi.
L'80% li ritiene ancora molto validi e il merito è fondamentalmente dei Queen perchè dei buoni video li puoi realizzare solo con bravi artisti e loro lo erano e sono tutt'ora; Freddie Mercury era uno dei mligliori.


Gli viene chiesto quale sia stato il video più difficile da girare e dice che, in effetti, nessuno era facile dal punto di vista tecnico, alcuni erano davvero complicati ma in cima alla graduatoria, senza dubbio, confessa essere stato quello di “Breakthru”: “Tutta quella cosa con il treno, la cui idea era venuta a John Deacon ascoltando il ritmo della canzone; ma all'inizio l'idea era quella di girare con in treno finto con la tecnica del green screen ed ero assolutamente contrario a farlo; i pionieri dei video musicali, la band più grande non poteva stare davanti ad un bluebox e fingere. Dovevano farlo su un treno vero, a Freddie quell'idea piaceva  ma a qualcun' altro, di cui non rivelerò il nome, era assolutamente contrario. Avevano paura e ricordo che Jim Beach non riuscì ad attenere nessuna assicurazione per coprire eventuali incidenti. Nel mio libro c'è più di un capitolo dove si parla di “Breakthru” e rivelerò delle cose che nemmeno i Queen, ad oggi, conoscono.

LA RIEDIZIONE DEI MAGIC YEARS
A proposito dei documentari qualcuno gli chiede se “Magic Years, e “Champions Of The World” verranno mai ripubblicati in DVD o Bluray... non può che rispondere che ci spera molto soprattutto per il primo (diviso in 3 volumi) che al tempo rappresentava qualcosa di veramente innovativo e sarebbe diventato un termine di paragone per tutti gli altri a venire (come recitava un articolo del NME da lui citato). Ci spera...ma ammette che non dipende solo da lui. 

IL VIDEO DI KNEBWORTH ED IL BACKSTAGE DI BUDAPEST



E ora arrivano due domande cruciali, fatte da noi di Queenheaven ma che riflettono la curiosità di molti tra coloro che seguono il nostro gruppo su Fb e non solo.

Da anni i fan più accaniti bramano dalla voglia di sapere, di avere delle risposte in merito. 

Parliamo del Santo Graal dei Queen: il video del concerto di Knebworth!
Gli chiediamo se esistono le riprese e risponde di sì...ma solo di alcune canzoni. Nessuno avrebbe immaginato che quello sarebbe stato l'ultimo concerto con Freddie ma aveva la percezione che quello sarebbe stato un evento speciale. Ci rivela che ha molte più riprese del backstage alcune delle quali non era nemmeno autorizzato a girare ma di essere felice di averle fatte. Ad esempio: “Mi affacciai al camerino di Freddie e gli chiesi se per lui andava bene e mi fece cenno di sì.” Così vediamo cosa fa prima di salire sul palco e tenere in pugno 125.000 persone perchè era un'artista formidabile.

L'altra domanda che gli rivolgiamo riguarda il backstage di Budapest e ci risponde ancora un a volta che sì, ci sono altre riprese: “Ricordo che qualche anno fa ho girato un mini documentario in occasione dell'anniversario di quel concerto e che, se non ricordo male, fu pubblicato solo in Giappone. Avevo contattato molte persone che erano presenti a quel concerto nel 1986 e le ho intervistate, è stato molto piacevole. Ma ci sono anche riprese del backstage del concerto originale perchè ero responsabile per quel ruolo.”


BOHEMIAN RHAPSODY - IL BIOPIC




Ovvviamente non si poteva evitare di tornare a parlare del pomo della discordia, il tanto discusso biopic Bohemian Rhapsody:
Fui invitato dai miei amici Brian May e Roger Taylor alla première mondiale del film, che sono sicuro la maggior parte di voi avrò visto e che avrà riconosciuto alcune cose che provengono dal mio lavoro tipo la citazione 'I am a rock 'n' roll prostitute, my dear' che è relativa ad un'intervista che feci.
Brian e Roger mi chiesero che cosa ne pensassi  e risposi che a livello di realizzazione tecnica era ben fatto e mi è piaciuto ma ho capito che il loro intento, di Jim Beach e di tutte le persone coinvolte era di far conoscere la musica dei Queen alle nuove generazioni, ai più giovani che credo mi stiano seguendo in questo momento e che probabilmente non hanno avuto la possibilità di vedere i Queen e Freddie dal vivo come me che oltretutto ho avuto anche il privilegio di poter filmare. Ma tutto questo accade grazie ai fan e Freddie era consapevole di questo. Senza i fan i Queen sono nulla. Sono le persone che comprano i dischi, guardano i film, guardano i video e altre cose...siete voi. Siete molti importanti e dovreste essere fieri di voi stessi per aver contribuito al successo dei Queen, non solo ora ma negli anni trascorsi. E questa è un'altra ragione per cui scrivo questo libro, perchè credo vi piacciano le storie raccontate delle persone che hanno davvero lavorato con lui , che lo hanno vissuto da vicino e non erano molte a parte Peter Freestone, me  e poche altre. Siamo autentici, sappiamo chi era Freddie, il suo spessore"

Sempre riguardo al film qualcuno chiede cosa pensi dell'interpretazione di Malek e risponde che l'Oscar lo ha meritato ma crede anche che quel premio spetti al 50% anche a Freddie.

IL RAPPORTO PERSONALE CON FREDDIE MERCURY




E ora passiamo al lato più personale del suo rapporto con Freddie con una domanda sul quale sia in ricordo più caro che ha di lui. Difficile rispondere ...ce ne sono molti.

Ciò che mi è sempre piaciuto di Freddie era il lavorare insieme sui concept e questo accadeva a volte nell'ufficio all'ultimo piano dei Queen a Pembridge Road, ma molto spesso ci trovavamo a casa sua prima nell'appartamento e successivamente a Logan Place; abbiamo passato molte serate memorabili nel suo soggiorno. La cosa bella di parlare con Peter Freestone non è solo di raccontarci le storie ma ricordare uno all'altro dettagli che avevamo quasi dimenticato. Peter ed io ci siamo stati fino alla fine  e nel mio libro, ad esempio descrivo l'ultima scena che ho girato con Freddie che cela una storia speciale che non rivelerò oggi.
Rudi a questo punto è visibilmente commosso mentre ne parla. 

Era come comporre un mosaico, durante un giorno in cui erano previste delle riprese Peter al mattino si prendeva cura di Freddie, dei suoi abiti ecc.. e poi venivano in studio a girare. Una volta terminato lui lo riaccompagnava a casa. Perciò dico che le nostre storie si completano a vicenda come una fotografia. Dove finisce la sua storia nello studio comincia la mia. In queste occasioni non c'erano molte persone autorizzate attorno e di conseguenza non abbiamo parlato di queste vicende con molte altre persone perciò ce le ricordiamo prima di dimenticarle. E' una rapporto speciale con Peter e ci divertiamo, siamo come un duo comico quando pubblichiamo dei post insieme. Ma resterete stupefatti per quello che stiamo preparando, soprattutto i fan dei Queen, so che lo ameranno.”

DESCRIVERE FREDDIE MERCURY


Descrivi Freddie in una parola...fosse facile! La prima parola che viene in mente a Rudi è GENIO, era molte cose ma, per lui, era soprattutto un genio.

Siamo quasi arrivati al termine della diretta ma si torna a parlare del video di Slightly Mad, che considera  fondamentalmente l'ultimo ad essere stato girato con un concept dove Freddie fu molto coinvolto dal punto di vista creativo e di cui si parlerà più approfonditamente nel libro.

Dice: “Poi ci fu il video di These Are The Days Of Our Lives” che rappresentava un'esibizione e ci sono cose che voi ancora non sapete dietro la storia di quel progetto e saranno rivelate nel libro. Mi è stato detto di essere molto cauto perchè Freddie era già molto fragile ma non voleva gli fossero riservati trattamenti speciali. Appena partiva la musica tornava ad essere il Freddie che tutti conosciamo. Forse durante la Queen Convention di Cleveland racconterò una storia riguardo l'ultima scena girata di quel video. L'ultima volta di fronte alla mia telecamera, sono grato di essere stato scelto per i suoi ultimi video.
E' stato molto difficile, era chiaro che non stava bene ma voleva essere ricordato come una figura comica, un clown, così come effettivamente appare e scelse di essere immortalato nel video di I'M Going Slightly Mad...” a questo punto non trattiene le commozione e ricorda ancora: “E' ancora oggi difficile per me rivedere quelle scene ma ero molto concentrato... se vedete le riprese del documentario sul backstage potete notare quanto il nostro rapporto fosse ancora molto forte.
E' stato anche più difficile che girare il video di These Are The Days Of Our Lives e di No One But You Only The Good Die Young, il primo senza la presenza di Freddie.
Avevamo tutti una strano turbamento addosso, compresa la troupe dei tecnici, l'assistente alla regia, i cameramen...eravamo tutti là ma lui non c'era e avevo sempre la sensazione di vederlo entrare dalla porta  all'improvviso e dire 'E' uno scherzo' ...ma non lo era, se ne era andato davvero.




Lui non vorrebbe che fossimo tristi, che piangessimo...ovvio che piango, perchè non dovrei?” 
Si asciuga le lacrime con la mano.
“Ho perso un caro amico e non solo io, lui vorrebbe essere ricordato come Mr. Super Mercury, grande e forte come era. Aveva una personalità dalle molte sfaccettature. Nel libro descrivo quando fui invitato ad una cena  insieme a Elton John e Rod Stewart e Freddie era indaffarato nei preparativi..non per il cibo, di quello di occupavano Joe Fanelli e forse Peter Freestone, ma lui si dimostrava sempre una grande persona quando aveva ospiti. Si preoccupava anche molto per le persone che lavoravano per lui, aveva un cuore grande ed è stato uno dei più straordinari musicisti che siano vissuti su questa terra e uno dei migliori performer.”

Curiosità: Rudi, nel corso della lunga diretta, ha annunciato che sarà ospite della Breakthru Queen Convention di Cleveland (OHIO – USA) e annuncia , senza svelare particolari, che porterà un suo contributo per cui varrà la pena essere presenti... terremo le antenne alzate nella speranza che sia qualcosa di davvero speciale.

Ci lascia con la promessa di organizzare in futuro altre dirette e sarà possibile porgli altre domande e magari ci racconterà qualche altro aneddoto speciale in attesa dell'uscita del libro.

Noi cercheremo di non mancare a questi appuntamenti per condividere con voi i fatti più importanti. Anzi...se volete proporre delle domande saremo felici di provare a sottoporgliele per voi. 
Alla prossima quindi e, come è solito salutare Rudi, Love&Respect!

Trascrizione e riassunto
 a cura di Cristina Merlo

 


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