Nel 2002 il Musical We Will Rock You riporta fama e gloria al nome Queen.

Brian e Roger tornano alla ribalta, suonano live ad Amsterdam e Londra e sono spesso invitati a trasmissioni TV o a interviste.

In questa intervista, tradotta dalla cara Simona, Roger spazia dal musical ai Queen, dai suo lavori solisti a considerazioni sulla musica moderna, dalla fine dei Cross alla paternità di Innuendo.

Le interviste di Roger sono sempre un'occasione per conoscere meglio il nostro eclettico batterista anche perchè, come più volte dimostrato, quando Roger parla, non lo fa mai a caso o alla leggera.

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Suonare live nel 2003?

Mi piacerebbe pensare che ci sia un briciolo di verità nei pettegolezzi e vorrei poter dare una risposta certa, ma non posso. Penso che sarebbe davvero una bella idea se noi facessimo qualcosa. E quando dico "noi" mi riferisco essenzialmente a me e a Brian.

Però come prima cosa dovrei convincere Brian a smettere di lavorare al musical, continuare a ritoccarlo, e secondo c'è l'aspetto pratico: non abbiamo più il fiato. Ci sono degli ostacoli. Personalmente penso che sarebbe fantastico.

Abbiamo fatto qualche apparizione quest'anno - il Party at Palace, Parkinson e Children in Need- e il semplice ritrovarci insieme è grandioso, ci siamo divertiti molto.

Penso che se mettessimo in piedi un buon gruppo e facessimo un tour che sia in qualche modo in stile Queen, sarebbe fantastico; in effetti penso che dovremmo proprio andare da Brian e dirgli di concentrarsi sulla questione principale!

Qualche progetto da solista?

No, assolutamente. Ho capito che in effetti il ruolo principale che sono stato chiamato a svolgere è suonare nei Queen. Ho fatto qualcosa da solista, ma mi sono bruscamente accorto che le persone sono molto più interessate al gruppo Queen che ai suoi componenti presi singolarmente, chiunque essi siano. Sono abbastanza soddisfatto al momento.

Ultimate rock and roll band?

E' una domanda stupida, perchè non ha risposta. E' una questione di chimica: è come se prendessimo quattro grandi , come Jimi Hendrix alla chitarra, o Jeff Beck o un altro chitarrista, John Bonham alla batteria.. non ha senso. E' una questione di chimica. 30 anni fa, forse due dei gruppi migliori in circolazione erano gli Who e i Led Zeppelin, e per me erano magici, così come la Jimi Hendrix Experience, e la cosa che li ha fatti lavorare insieme era la chimica che legava quei particolari individui tra di loro.

Dove hai trovato l'ispirazione per il testo di "I'm in love with my car"?

Non si riferisce a me. In generale le persone sono ossessionate dalla loro macchina, passione che io ritengo amabile e innocua. A me piacciono le macchine, e persone come me o i Pink Floyd eravamo amanti delle auto in generale. Ma quello che voglio dire è che anche se mi piacciono le chitarre, questo non fa di me un fanatico

Cosa ne pensi di portare "We will rock you" in un tour negli stadi?

Non con noi, non sarebbe la cosa giusta da fare. Sono andato a vederlo l'altra notte, era da un po' che non ci andavo negli ultimi mesi. Sono andato con Ben ed è stato incredibile accorgermi di quanto fosse cambiato. Ci sono alcuni nuovi giochetti e lo rendono incredibile.

L'audience è più giovane e questo è fantastico e ha vinto alcuni illustri premi. Ha smentito ogni critica, nel senso che mai nessun critico si è sbagliato di più e questo è una gioia immensa, perché le loro recensioni sono solo un inutile spreco di spazio.

La maggior parte dei critici teatrali sembrano vivere in un piccolo mondo tutto loro, senza avere nulla a che fare con il pubblico generale, e quindi che se si fottano.

Davano l'impressione di avere pregiudizi. Era diverso dal solito.

Sì, ma ormai è passata, e credo che Brian sarebbe d'accordo nel dire che volevamo infrangere tutte le regole della West End creando un musical che tutti volessero andare a vedere. Non era una qualche versione moderna di "Gilbert and Sullivan" e penso che lo abbiamo dimostrato. Abbiamo dimostrato anche che i critici si sbagliavano e che fanno davvero schifo.

E adesso andrà in Australia.

Penso che lo show andrà sicuramente in Australia, quindi a Madrid e poi ad Atlanta. Magari andremo anche a New York. Dovremo fare degli adattamenti per ogni Paese, ma alla fine è diventato uno spettacolo grandioso e spero continuerà a crescere. E a dirla tutta, probabilmente ha molte più hits di quante qualsiasi altro musical ne abbia mai avute, e perlomeno è un buon inizio.

Il video più divertente/difficile dei Queen?

Senza dubbio il più divertente è stato "I want to break free" e il più difficile.. dunque, a dire la verità a me non ne piaceva quasi nessuno, perché se durante le riprese vi foste guardati attorno avreste visto qualcosa come 120 persone nella stanza e vi sareste chiesti cosa la maggior parte di loro stesse facendo. Mi ricordo che una volta per un cambio della luce c'erano volute 7 ore.

Perchè?

Senz'altro per un motivo stupido, perchè per le luci dovrebbero volerci solo 20 minuti! Il più difficile. Hmm, ce n'è stato uno in cui ho dovuto indossare dei costumi stupidi e ho pensato fosse assolutamente ridicolo (penso che sia "It's a Hard Life").

Occorreva uno sforzo per essere certi che ogni membro del gruppo venisse rappresentato?

No. C'era scritto chi aveva scritto cosa, e questo era sufficiente. Quando il gruppo era alle origini, Freddie e Brian erano molto più prolifici rispetto a John e me: non avevamo scritto nemmeno una canzone. Noi avevamo forse una canzone o due per album e il resto era di Freddie, l'autore principale, e poi di Brian.

Via via che la band cresceva divenne una cosa più condivisa. Freddie divenne sempre più entusiasta delle canzoni scritte da John, avrebbero collaborato prima o poi, e alla fine così è stato.

Under Pressure - il contributo di David Bowie?

Non venne scritto assolutamente niente: una notte stiamo facendo una jam session quando viene a trovarci David e ci siamo messi a suonare canzoni di altri per divertirci. Ad un tratto David dice: "Questo è stupido. Perchè non ne scriviamo una nostra"

All'inizio era stata intitolata "People on Streets" e questo era il concetto alla base; abbiamo portato i nastri con le tracce a New York e ho passato tutto il giorno lì con David e quella stessa notte le abbiamo mixate.

Mi ricordo, stavamo giocherellando e trovammo la linea del basso, poi siamo usciti per una pizza! E quando tornammo tornati in studio nessuno se la riusciva a ricordare, e qualcuno dovette recuperarla. Alla fine lo fece John.

Perchè i The Cross si sono fermati?

A dire la verità non lo so, ci siamo divertiti un po' e abbiamo inciso tre album, ma era abbastanza difficile continuare. Alla fine era diventato solo un lavoro troppo pesante, era diventata la mia croce. Era un bel gruppo, a suo tempo, ed era tanto tempo fa ormai. Poi abbiamo avuto una grande crisi, Freddie è morto e tutto è crollato.

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Prenderesti in mano un paio di bacchette o una chitarra?

Prenderei una chitarra più che un paio di bacchette perché è più facile poltrire. Suonare la batteria è come andare in bicicletta, servono solo capacità di resistenza e una buona forma fisica. Mi è piaciuto molto suonare con Phil Collins (eh??) al Party at Palace. Abbiamo stili completamente diversi, ma siamo riusciti a farli combaciare. (Sta succedendo qualcosa di strano qui!)

Chi ha scritto "Innuendo" ?

E' stato il frutto di una collaborazione di tutto il gruppo, ma il testi li ho scritti io. Penso che il testo fosse mio e il resto era della band. E' stato uno sforzo di gruppo.

Erano tutte attribuite alla band, vero? Da "The Miracle" in avanti.

Sì, ma c'erano alcune canzoni scritte da una sola persona, ma attribuite a tutti noi. Ad esempio penso che "I'm Going Slightly Mad" fosse di Fred.

Hai nostalgia di quando suonavi su scala così ampia come quella dei Queen?

No, non sono infelice. Se facessimo qualcosa come un tour dei Queen, dovremmo farlo su ampia scala, perché è quello che la gente si aspetterebbe. E noi lo vorremmo svergognatamente grande!

Pensi che i Queen oggi sarebbero in alto in classifica come lo sono stati in passato?

La scena musicale cambia continuamente. Penso che stiamo arrivando alla fine di queste boybands and girlbands, e questo genere di cose costruite ad arte.

Penso che fra poco andranno di moda concerti pazzi ed eccitanti e giovani ragazzi e ragazze. C'è una nuova influenza dall'America ed è fatta da gruppi davvero bravi.

Ero in Reading con i Foo Fighter, i Muse e i Sum 41, non avevo mai sentito parlare di loro. Sono bravi musicisti! Penso che ci sia più interesse verso questo fenomeno che verso le boybands.

Non c'è niente di male riguardo Will (Young) o Gareth (Gates), ma non vogliamo persone "costruite", che fanno cover delle canzoni di Elton John, quanto a lungo potrebbero durare? E' musica per vecchi!

Ti piacerebbe il ruolo di front man nei Queen?

No,no. Non mi è mai interessato in tutta la mia vita. No, Brian non ne sarebbe entusiasta.

La canzone dei Queen più difficile da suonare alla batteria?

E' una domanda interessante. Uhm.. c'è una vecchia canzone chiamata "Sweet Lady", che ha scritto Brian per "A Night At The Opera"; lui diceva sempre "voglio che qui vada così" e voleva che facesse tre cose allo stesso tempo ed era difficile da capire.

Penso che "Staying Power" fosse piuttosto difficile, ma mi piaceva suonarla. Al di là di queste non c'erano problemi.

Ti manca la carica emotiva del gruppo?

Tutti pensano che ci manchi, ma non siamo più giovani come eravamo né lo saremo più. Si, è vero, continuo a vedere Brian e anche Ben Elton. Lui dice sempre "Si, sono l'altro membro"! E' proprio un peccato che John non si sia lasciato coinvolgere, ma è una sua decisione. Non mi manca, perché è ancora lì.

Ti è mai venuta l'idea di scrivere un libro?

Dici che c'è un mercato per i libri scritti da batteristi? Sì, in effetti ci ho pensato: potrei farlo un giorno o l'altro, ma non adesso.

Qual è la tua performance preferita alla batteria?

Una delle mie preferite è "In my time of dying", fatta da John Bonham: suonarla è davvero una sfida per chiunque, e questo è una cosa piuttosto fenomenale.

I Queen erano al loro picco in Argentina e cosa ti ricordi meglio?

Sì, mi ricordo quel tour. Penso che ci stessimo mostrando all'altezza della situazione ed era perfetto. C'erano anche degli elementi di pericolo. Avevamo appena finito "The Game", penso fosse il nostro ultimo album, eravamo andati bene in America ed andavamo alla grande.

Non c'era un gruppo di supporto né niente del genere, così andavamo avanti scoperti, circondati da soldati, con un grande pubblico tutte le volte

Il Live Aid ha permesso ai Queen di riprendere quota?

è un buon modo di interpretare la cosa, in effetti. Eravamo giunti ad un punto piuttosto fiacco perché eravamo appena tornati dalla tournee in Sud Africa, per la quale non avevamo ricevuto nient'altro che critiche e da persone che non avevano affatto capito i motivi per cui noi l'avevamo fatta.

Ma penso di capire come mai fummo criticati, nonostante tutto. Fu come prendere un calcio nel culo. Uhmm. Non dire riprendere quota, ma sicuramente ci diede la dimostrazione del fatto che le persone erano ancora interessate alla nostra musica, e ci diede anche fiducia in noi stessi - non c'è niente di meglio che riacquistare la fiducia in se stessi.

Il momento più memorabile della tua carriera con i Queen?

Centinaia, migliaia. Non posso pensare ad un solo episodio. Ad esempio, quando per la prima volta un nostro singolo è finito primo in classifica: mi ricordo che eravamo tutti in un ascensore in un Holiday Inn, quando abbiamo sentito la notizia ci siamo messi a saltare e l'ascensore si è fermato. Quello è stato un momento piuttosto memorabile.

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